lunedì 13 luglio 2009

OGGI SCIOPERO

14 LUGLIO 2009 - SCIOPERO DEI BLOGGER CONTRO IL DDL ALFANO E PER IL
DIRITTO ALLA RETE

domenica 12 luglio 2009

i 10 Comandamenti per rendere Viva la Rete

10 suggerimenti per sfruttare al massimo il potere della rete





Abbiamo già visto le tecniche per controllare le masse nei paesi moderni in cui i cittadini scelgono liberamente tramite il voto. La forza penetrante di queste dinamiche sta nel fatto che l’individuo non si sente manipolato, e mantiene sempre l’illusione di scegliere. Quando il regime democratico è abbastanza penetrato nel sistema, qualsiasi scelta facciamo non potrà liberarci. Nessuna soluzione, ideologia o movimento ci potrà salvare se prima non abbiamo risolto i punti cardine per cui ci controllano.

LA REAZIONE DI MASSA NON DETERMINA UNA SCELTA

I cittadini vengono gestiti regolando i flussi di potere a livello sociale: si controlla l’accesso e la selezione delle informazioni, la serenità nel dissentire, le leggi elettorali ed economiche. Si premia la coalizione compatta e si tengono il più possibile i cittadini divisi e coinvolti in molte piccole ideologie. Si diminuisce il tempo, le energie, gli interessi, le fonti, la cultura, i modi di interagire, che servono per partecipare al paese. Si tiene il livello di paura della massa sempre sopra un certo livello, in maniera che ci sia sempre una reazione emotiva di richiesta ad un’azione forte che venga dall’alto. Il potere di reprimere e controllare si rafforza. Abbiamo la scelta di reagire, nei modi emotivi del branco, agli stimoli che ci vengono proposti dai media, ma sempre meno peso nel proporre. Quando le proposte della maggioranza dei cittadini, verso le soluzioni alle necessità che sentono più urgenti avranno un peso minore di quelle diffuse da pochi con i media, di fatto, non si vivrà più in uno stato democratico. Tutto questo accade mentre noi manteniamo la libertà di scelta.

Bisogna capire che per liberarsi dal controllo, nessuna soluzione ci salverà se prima non abbiamo rivoluzionato i nostri metodi di lavoro. C’è urgenza di alcuni metodi di lavoro condivisibili da tutte le ideologie che finalmente riducano la distanza fra le esigenze dei singoli cittadini e i provvedimenti imposti dall’alto.

I 10 COMANDAMENTI (LIBERI E LAICI)

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per liberare energia dalla rete e sfruttarla al massimo:

1. Ogni individuo partecipa direttamente alla realizzazione della soluzione ai problemi che sente di più. Ognuno contribuirà a seconda dei modi, dei tempi, e delle competenze individuali. Si deve sviluppare una nuova forza dal basso che propone nuove soluzioni, non è più sufficiente reagire alle proposte che vengono dall’alto. Nei sistemi controllati, La scelta nelle modalità imposte, non determina un cambiamento.

2. Ogni singolo individuo partecipa direttamente alla scelta della soluzione ai problemi che sente di più, a partire dalle questioni universali dell’uomo, fino alle soluzioni più dettagliate. Il processo di delegare le scelte a qualcun altro deve essere limitato il più possibile.

3. Sviluppare una rete che è predisposta ad agire “a soluzioni” e non più “a partiti” “a coalizioni compatte” o “a ideologie”. La necessità sentita da tutti deve essere il motore che spinge alla realizzazione. Si promuove la cooperazione di tutti gli altri esseri che sono spinti dagli stessi problemi. Le differenze di ideologia, credenza, fede religiosa o politica su altri argomenti non giustificheranno un freno alla soluzione della necessità sentita da tutti. Quindi tutte le piattaforme da sviluppare in rete, sia per fare scegliere i cittadini sia per organizzarsi sulle realizzazioni, non conterranno nessun accenno ad ideologie, ideali, o gruppi specifici.

4. Ogni singolo individuo deve promuovere, nelle sue possibilità, ogni forma di scambio diretto di informazioni fra tutti gli esseri umani del pianeta. Il contatto gratuito in rete, senza filtri, da ogni individuo e verso ogni altro individuo è un diritto sociale e inalienabile dell’uomo. Va favorito e promosso in ogni forma possibile.

5. Ogni singolo si impegna a fare informazione. Si impegna a diffondere, secondo le sue possibilità e competenze, le informazioni in suo possesso, le sue conoscenze, le sue esperienze, le sue opinioni. Mettendo particolare attenzione a tutte le informazioni che i media ufficiali hanno meno interesse a diffondere. Si deve sempre tutelare la serenità del dissenso e incoraggiare le persone a farsi delle opinioni personali sulle questioni importanti.

6. Ogni singolo si impegna a promuovere il monitoraggio costante e trasparente di qualsiasi gruppo o persona che abbia un qualche tipo di potere. Qualsiasi persona che svolga un’attività di responsabilità deve essere monitorata da tutta la rete che lo può controllare.

7. Ogni singolo si impegna ad informarsi, da più fonti possibili, sulle tecniche con cui si possono controllare le masse nei sistemi democratici, e su come non farsi controllare. E si impegna ad insegnarle e diffonderle il più possibile, soprattutto ai responsabili di gruppi attivi sul territorio. Deve promuovere ogni aspetto della vita che impedisce di farsi controllare dai media e spingere perché facciano parte dell’educazione di base di ogni bambino: La riflessione individuale, la sensibilità, l’altruismo, l’ascolto, la cooperazione, l’intelligenza fuori dal coro, la ragione, la cultura, l’arte, l’istruzione, e le libertà di esprimersi in tutte le maniere, dalle manifestazioni al dichiarare apertamente i propri pensieri anche diversi da quelli delle autorità. Al contrario bisogna limitare gli aspetti che favoriscono il controllo: L’istinto, l’invidia, l’aggressività, la furbizia, l’orgoglio, la determinazione, la competizione, seguire le autorità e aspettarsi punizioni o controlli, i metodi del branco, della piazza e del linciaggio pubblico.

8. Non saranno promosse iniziative, né favorevoli, né contrarie, a qualche ideologia o persona. Saranno invece incentivate e diffuse tutte le proposte e suggerimenti a favore di soluzioni pratiche ed azioni effettive verso i problemi comuni. Non va cercato il “politico santo” libero dall’individualismo, né va condannato il “politico egoista”. Nessuno di questi coinvolgimenti individuali dovrà essere un freno verso la creazione di un sistema che realizzi le soluzioni. La necessità comune va messa in pratica indipendentemente dalle persone buone o cattive che vi partecipano, o dai nostri coinvolgimenti verso le ideologie. Se ci serve costruire una casa, e una cattiva persona ci porta un mattone, noi lo incoraggiamo e non ci facciamo fermare da questo. Guardiamo il problema da risolvere, e non le preferenze che ci possono dividere.

9. Una volta che sono controllati i punti cardine per accentrare tutti i poteri sul leader e limitare i dissensi (Televisione, Forze dell’ordine, Manifestazioni, Scioperi, Giornalisti, Magistrati, Scuola, Leggi elettorali ecc.), di fatto, non si è più in democrazia. Sotto queste condizioni, la possibilità di votare non determina una condizione di scelta reale. Quindi se sentiamo ingiustizie o mancanze di libertà, non siamo noi l’anomalia, non siamo noi gli strani in mezzo ad un popolo di normali. Quando sentiamo dire che tutte le azioni del leader sono giustificate perche siamo in democrazia, questo non deve mai limitare la nostra ribellione pubblica. Non deve mai scoraggiarci a cercare un sistema migliore.

10. Ognuno dei punti deve essere portato avanti a livello mondiale. Il primo passo è trovare persone che intuiscano le potenzialità e le implicazioni di questi comandamenti, in maniera che possano, con motivazione propria, mettersi in contatto e portarli avanti in rete. Le diverse leggi dei paesi non costituiscono una legge etica maggiore del diritto umano di essere liberi. Il denaro ha la possibilità di viaggiare fra le nazioni e il suo potere ha valore ovunque. Quindi una vera soluzione non ci sarà mai finché si agisce solo nei limiti di una nazione.

GRUPPO FACEBOOK RETE VIVA – UN BOLLINO CHE LIBERA ENERGIA

GRUPPO FACEBOOK SUL CONTROLLO DELLE MASSE NEI SISTEMI DEMOCRATICI

fonte dell'articolo

venerdì 10 luglio 2009

Il primo sciopero dei blogger al mondo. Per la libertà in Rete!



Il 14 luglio tutti imbavagliati, su You Tube e in piazza. Una protesta fortemente mediatica contro il bavaglio che il DDL Alfano vuole mettere all'informazione e alla Rete. Un gesto forte. Concreto. L'idea funziona così: inviate a Diritto alla Rete una vostro foto imbavagliati (attenzione: bavaglio di stoffa, pezzo di lenzuola, ecc, per essere tutti sincronici!). Noi prepareremo uno slideshow o un video con sottotitoli in inglese. Tutti imbavagliati in Italia, una notizia che rischia di fare il giro del mondo.
Allo stesso tempo, stiamo organizzando un gruppo almeno di 100 persone ( Piazza NAVONA - ore 19 -) tutti imbavagliati e anche in quel caso lo ducumenteremo con un video. Intanto arrivano le prime adesioni (vedi foto sotto). Forza ragazzi!! (enzo di frenna)
ECCO COSA FARE il 14 luglio in Rete

GUIDA allo sciopero blogger.doc



Come è nata l'idea

Blogger e giornalisti-blogger, attraverso uno scambio di telefonate ed e mail, hanno deciso di agire. Per dare un segnale forte attraverso la Rete. Gli Usa hanno eletto la prima volta un presidente di colore grazie alla libera condivisione delle informazioni in Internet. Barack Obama ha creduto nella Rete e sta facendo la differenza con un messaggio forte di cambiamento. In Italia, al contrario, una politica "vecchia" vuole impedire la libertà d'informazione attraverso giornali, siti internet e blog. Con leggi ad personam come il DDL Alfano che sono un attacco alla democrazia.

Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da un susseguirsi di iniziative legislative apparentemente estemporanee e dettate dalla fantasia dei singoli parlamentari ma collegate tra loro da una linea di continuità: la volontà della politica di soffocare ogni giorno di più la Rete come strumento di diffusione e di condivisione libera dell’informazione e del sapere. Le disposizioni contenute nel "Decreto Alfano" sulle intercettazioni rientrano all'interno di questa offensiva.

Il cosiddetto "obbligo di rettifica" imposto al gestore di qualsiasi sito informatico (dai blog ai social network come Facebook e Twitter fino a .... ) appare chiaramente come un pretesto, un alibi. I suoi effetti infatti - in termini di burocratizzazione della Rete, di complessità di gestione dell'obbligo in questione, di sanzioni pesantissime per gli utenti - rendono il decreto una nuova legge ammazza-internet.

Rispetto ai tentativi precedenti questo è perfino più insidioso e furbesco, perché anziché censurare direttamente i siti e i blog li mette in condizione di non pubblicare più o di pubblicare molto meno, con una norma che si nasconde dietro una falsa apparenza di responsabilizzazione ma che in realtà ha lo scopo di rendere la vita impossibile a blogger e utenti di siti di condivisione.

I blogger sono già oggi del tutto responsabili, in termini penali, di eventuali reati di ingiuria, diffamazione o altro: non c'è alcun bisogno di introdurre sanzioni insostenibili per i "citizen journalist" se questi non aderiscono alla tortuosa e burocratica imposizione prevista nel Decreto Alfano.

La pluralità dell'informazione, non importa se via internet, sui giornali, attraverso le radio o le tv o qualsiasi altro mezzo, costituisce uno dei diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino e, probabilmente, quello al quale sono più direttamente connesse la libertà e la democrazia.

Con il Decreto Alfano siamo di fronte a un attacco alla libertà di di tutti i media, dal grande giornale al più piccolo blog.

Per questo chiediamo ai blog e ai siti italiani di fare una giornata di silenzio, con un logo che ne spiega le ragioni, nel giorno in cui anche i giornali e le tv tacciono. E' un segnale di tutti quelli che fanno comunicazione che, insieme, dicono al potere: "Non vogliamo farci imbavagliare".

Invitiamo quindi tutti i cittadini che hanno un blog o un sito a pubblicare il 14 luglio prossimo questo logo e a tenerlo esposto per l’intera giornata, con un link a questo manifesto. - scarica il logo banner.jpg

Non si tratta di difendere la stampa, la tv, la radio, i giornalisti o la Rete ma di difendere con fermezza la libertà di informazione e con questa il futuro della nostra democrazia.

Alessandro Gilioli
Guido Scorza
Enzo Di Frenna
NOTA - per informazioni e contatti stampa usate le nostre mail.
Per problemi al sito scrivete a Enzo

IMPORTANTE NOVITA'

Se il ministro della Giustizia Angelino Alfano, come ha annunciato in queste ore, in Senato non chiede la fiducia sul DDL, la strada dell'emendamento torna ad essere quella da battere in via preferenziale. Si sono resi disponibili alcuni parlamentari del PDL. Vedremo nelle prossime ore cosa accade. Intanto QUI potete leggere la lettera da inviare ai capi
gruppo del Senato, insieme alle 2.500 firme già raccolte.
---- per firmare vai a questa pagina ----



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