venerdì 28 agosto 2009

Videocracy il film censurato da RAI e MEDIASET



La Rai non trasmetterà il trailer Videocracy di Eric Gandini che ripercorre gli ultimi 30 anni della televisione italiana perché “è un film che critica il governo senza contradditorio“.La Rai a pizzo obbligatorio che regala 300 mila euro l’anno ad Alda D’Eusanio per farsi i ditalini, non osa diffondere il conflitto di interessi del puttaniere, spiegato nel film, perché indurrebbe i telespettatori a pensare che attraverso la televisione il governo orienta e influenza le convinzioni dei cittadini a proprio favore assicurandosene il consenso.
La Rai non rifiuta soltanto il film. Rifiuta anche gli spot dell’opera di Gandini. Secondo le motivazioni spiegate nella lettera di viale Mazzini in burocratese, lo spot veicola un “inequivocabile messaggio politico di critica al governo perché proietta alcune scritte con i dati che riguardano il paese alternate ad immagini di Berlusconi, anche se quei dati sono di statistiche ufficiali”. Come quello che colloca l´Italia al 67esimo posto nelle pari opportunità.
Nella lettera di rifiuto si legge che “le immagini di donne prive di abiti e dal contenuto latamente voyeuristico si determina un inequivocabile richiamo alle problematiche attualmente all´ordine del giorno riguardo alle attitudini morali del presidente del Consiglio e al suo rapporto con il sesso femminile formulando illazioni sul fatto che tali caratteristiche personali sarebbero emerse già in passato nel corso dell´attività di imprenditore televisivo“.
Insomma le puttane nude che sculettano vanno bene solo nei varietà, non in un film sulla storia d’Italia che tira in ballo il corruttore e che non viene studiata nemmeno nelle università.Erano ancora d’oro i tempi di “Viva Zapatero” e “Il caimano” con tanto di spot sulle reti Rai. Con la censura di Videocracy l´Italia è davvero cambiata.
Fantastica anche la motivazione dell’ovvio rifiuto di Mediaset. “Quel film è un attacco al sistema televisivo commerciale. Inopportuno trasmetterlo“.

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